La nostra storia

Percorrendo le strade che dall’antica città di Volterra conducono verso il mare si arriva a Pagani de Marchi, un’azienda che sorge in aperta campagna a Casale Marittimo in un sito archeologico di origine etrusca risalente ad un periodo tra il VII e il IV secolo.a.C. Una delle scoperte fatte nel sito archeologico fa presagire, che nella zona la coltivazione della vite fosse condotta già al tempo degli Etruschi, più di 2500 anni fa. In una delle tombe presenti, attribuita ad un personaggio facoltoso denominato “Principe Guerriero”, sono stati rinvenuti numerosi strumenti legati alla coltivazione della vite e del vino, come utensili indispensabili per l’aldilà, per colui che era sicuramente un amante del buon vino. Il nome dell’azienda è legato alla famiglia della proprietaria Pia Pagani de Marchi, originaria di Lugano in Svizzera, che acquistò il Podere nei primi anni ‘80 con un annesso di circa 8 ettari nel comune di Casale Marittimo in provincia di Pisa, a pochi km da Volterra, come casa per le vacanze estive. Originariamente i terreni di proprietà venivano coltivati a cereali. Tuttavia, la proprietaria e suo marito, data la passione per i vini francesi, accarezzavano l’idea di poter produrre un proprio vino, e nel 1996 impiantarono il primo vigneto. L’incontro con Michele Satta, già allora affermato produttore a Bolgheri fu decisivo e fondamentale per impostare la filosofia aziendale. Nacque così la prima vera e propria azienda vitivinicola nella zona di Casale Marittimo. La scoperta dell’area archeologica si deve ad un evento casuale. Alcune persone qualche anno prima dei lavori di impianto della vigna, chiesero alla proprietaria di poter fare un capanno da caccia per il “volo dei colombi”. In realtà successivamente si rivelò una copertura per poter scavare e trovare reperti etruschi in quello che era stato individuato come “sito etrusco”. Grazie agli archeologi poi è stato possibile ricostruire la storia del Principe Guerriero che è raffigurato anche nel primo vino prodotto dall’azienda a partire dal 2001. Tra i vari reperti rinvenuti, oggi custoditi in vari musei, ai quali poi l’azienda si è legata indissolubilmente, vi è lo “psicopompo”, una papera in bronzo appartenente all’ascia del principe ritrovata all’interno della tomba, che gli Etruschi consideravano una sorta di portafortuna in guerra. L’ascia del principe fu trovata proprio dalla signora Pia, alla quale piaceva assistere agli scavi. Nonostante le intimazioni degli archeologi a non toccare nulla, un giorno la signora Pagani vide l’ascia spuntare fuori dal terreno ed esclamò, estraendola: “Qui c’è qualcosa!!”. Per questo motivo e anche per la sua valenza benaugurale nella produzione del vino, lo psicopompo fu scelto come logo aziendale. La cantina, realizzata nel 2001, risulta quasi invisibile dall’esterno, grazie alla sensibilità della titolare che si preoccupò di non deturpare il paesaggio circostante. Da allora l’azienda produce vini da sempre apprezzati dalla stampa italiana e internazionale. Grazie anche alla tenacia, alla dedizione e all’accoglienza della proprietaria Pia Pagani de Marchi, la cantina è sempre stata vista come un punto di riferimento nella zona e in particolare per i locali (ristoranti ed enoteche) per la produzione di vini di grande qualità. Nel 2021 la proprietaria ha deciso di passare il testimone al figlio Matteo, che seguendo la passione di famiglia, vuole portare avanti il desiderio del padre desiderava: produrre vini pregiati. Matteo ha un profondo legame con l’azienda e vuol dare un nuovo indirizzo, più giovane e dinamico, pur rispettando le radici nelle quali l’azienda si fonda. Per fare questo si affiderà ai collaboratori storici dell’azienda come Stefano e Ilaria, nonché ai consulenti enologi Michele Satta e Attilio Pagli.